lunedì, giugno 30, 2008

OMAGGIO AL TIBET


Si svolgerà presso la Sala Don Luigi Di Liegro di Palazzo Valentini (sede della Provincia, via IV Novembre 119/A), lunedì 7 luglio 2008, l’iniziativa dedicata al Tibet e promossa dalla Provincia di Roma.
Si tratta di un convegno - dal titolo: “Omaggio al Tibet: voci, colori e musica per non dimenticare le vittime della repressione cinese” – i cui lavori saranno aperti alle ore 17 da Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma.
Interverranno quindi: Marialaura Di Mattia, Università la Sapienza di Roma e Gheshe Thueten Dargye, Lama residente dell’Istituto Samantabhadra. Seguirà un dibattito con Paolo Masini (Consigliere Comunale), Matteo Mecacci (Intergruppo per il Tibet al Parlamento italiano), Bruno Mellano (Associazione di Comuni, Province e Regioni per il Tibet), Ugo Papi (Giornalista), Dechen Dolkar (Associazione Donne Tibetane in Italia).

La tavola rotonda sarà presieduta e coordinata da Massimiliano Iervolino, delegato per i diritti umani della Provincia di Roma.

Alle ore 18,45 si terrà l’Esecuzione di “Capriccio E” per contrabbasso e “Lhasa, 03-08” per tre fagotti, di Pasquale Sabatelli.
Il bisogno di stare idealmente vicino al popolo tibetano, ha suggerito al compositor la scrittura di “Lhasa”, trio per tre fagotti. Il brano termina con tre soffi: anche il suono cessa di esistere laddove viene a mancare la libertà. Con: Ezio Bosso (contrabbasso), Eliseo Smordoni, Pasquale Sabatelli, Fabio Morbidelli (fagotti).

Dalle 19 alle 19,30 sarà eseguita la Personale di Maria Rita Varriale.
L’idea di presentare delle opere grafico pittoriche ispirate al Tibet nasce dallo sviluppo di appunti presi durante un intenso soggiorno nel paese. I lavori dell’autrice, un architetto romano, volutamente privi di titolo a voler simboleggiare un Tibet privato della sua identità culturale, verranno assegnati agli offerenti più generosi al termine della manifestazione. L’intero ricavato sarà devoluto agli orfani del Tibetan Children’s Village di Dharamsala gestito da Jetsun Pema, sorella del Dalai Lama.

giovedì, giugno 19, 2008

20 Giugno 2008 Giornata mondiale del Rifugiato

Il 20 Giugno 2008 è LA GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO, attraverso la quale si intende celebrare la straordinaria forza d'animo con cui i rifugiati di tutto il mondo affrontano la loro drammatica condizione.


"PROTEGGERE I RIFUGIATI E' UN DOVERE. ESSERE PROTETTI E' UN DIRITTO"


giovedì, giugno 12, 2008

Campagna per la giustizia in Darfur: Aegis Trust rilascia nuovo video di testimonianze

Dopo il successo del video dei Negramaro, girato in occasione del lancio della campagna di Italians for Darfur per la giustizia in Darfur, proponiamo ora un documentario contenente numerose e agghiaccianti testimonianze sui crimini di guerra di cui sono accusati Ahmad Harun e Ali Kushayb, i due principali sospettati di crimini contro l'umanità in Darfur. Il video, prodotto dalla Aegis Trust, partner di Italians for Darfur per la campagna Wanted for War Crimes, è stato girato tra aprile e maggio 2008 nel Darfur occidentale.


Darfur - Waiting for Justice from Aegis Trust on Vimeo.


fonte: italianblog4darfur

mercoledì, giugno 04, 2008

Sudan - Aggiornamento International Crisis Group - Maggio 2008

Nel corso del mese due attacchi hanno ulteriormente peggiorato le relazioni tra Nord e Sud e la giá delicata situazione in Darfur. Nella zona di Abyei (parte meridionale del Sud Kordofan e ricca di petrolio), non distante dal confine con il Darfur del Sud, il 14 maggio sono iniziati pesanti combattimenti tra l’esercito regolare del Sudan e le truppe del Sudan meridionale (SPLA/M); almeno 21 persone sono rimaste uccise e 100.000 almeno i rifugiati. Come conseguenza, il partito del Sud (il Sudan People’s Liberation Army/Movement) si è ritirato dai colloqui di pace coordinati dagli Stati Uniti. Il 15 maggio, Salva Kiir é stato nuovamente eletto a capo del partito. Il 2 maggio, a causa di un incidente aereo (che ha visto la morte di 23 persone), è morto il ministro della difesa del Sudan meridionale e consigliere del Presidente Bashir; Kiir ha parlato di guasto al motore.
Altro fatto di rilievo è l’attacco delle forse del JEM (Justice and Equality Movement) a Khartoum il 10 e 11 maggio; è la prima volta che un movimento di opposizione del Darfur si rende protagonista di un attacco al centro del potere in Sudan. Si contano oltre 200 morti. Il leader del movimento, Khalil Ibrahim, ha promesso che questo “e solo l’inizio”, cercando appoggi all’interno delle forze di sicurezza nel paese e nelle universitá, Agli attacchi ha fatto seguito un giro di vite da parte del governo, che ha portato all’arresto di oltre 300 persone, tra cui anche il leader dell’opposizione, Hassan al-Turabi, ex ideologo del regime di Bashir e vicino ad Ibrahim. Turabi è stato successivamente rilasciato.
In seguito agli attacchi, si sono interrotte le relazioni tra Sudan e Chad, in quanto Khartoum accusa il presidente del Chad di fornire appoggio al JEM. La fazione del Sudan Liberation Movement, detto SLM-Unity, alla fine di maggio ha annunciato di voler dare appoggio alle iniziative del JEM, per portare ulteriori attacchi.
Nel frattempo, continuano i raid aerei del forze regolari di Khartoum che, nel nord del Darfur, il 4 maggio hanno prodotto almeno 13 morti; il governo ha inoltre bloccato gli aiuti alla popolazione vittima degli attacchi.
Militari della missione congiunta ONU/UA UNAMID hanno subito un’imboscata il 21 maggio e sono stati disarmati da 60 non meglio identificati uomini armati nel Darfur occidentale. Un peacekeeper ugandese è stato trovato morto, ucciso da colpi di arma da fuoco, ad El-Fasher il 28 maggio.
Rappresentanti dei cinque paesi membri del Consiglio di Sicurezza ONU hanno infine intrapreso una missione in alcuni paesi zona di conflitto in Africa; per quanto riguarda il Sudan l’obiettivo è quello di sollecitare il presidente Bashir e Salva Kiir al pieno rispetto dell’accordo del gennaio 2005.
Fonte Crisis watch, International Crisis Group, n. 58, 1 giugno 2008 : testo tradotto da Stefano Cera per IB4D

Sarà ufficiale il coinvolgimento del Governo Sudanese per i crimini nel Darfur

“Il governo del Sudan è stato coinvolto in crimini contro l'umanità attraverso i suoi rapporti con le milizie janjawid” a dirlo il Procuratore Capo del Tribunale Penale Internazionale
Luis Moreno Ocampo ha detto, in una relazione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che purtroppo non vi sono prove che collegano "alti funzionari" del governo del Sudan agli orrendi attacchi nel Darfur.
Un portavoce, riferendosi all’intervento ha commentato che “ la prima volta che il procuratore capo ha legato l'intero governo sudanese ad abusi nel Darfur.
“Le atrocità comprendono l'uccisione, la tortura e gli stupri di civili tra cui molte ragazze e giovani, cinque o sei con i genitori costretti a guardare”, è scritto nella relazione pubblicata dal Tuesday del “The Associated Press”
È altresì scritto che “alti funzionari sudanesi sono legati agli incendi ed al saccheggio delle case, ai bombardamenti di scuole e la distruzione di moschee. I Gruppi per i diritti umani e altri hanno a lungo accusato il governo del Sudan di armare le milizie arabe janjawid che presumibilmente hanno attaccato i villaggi del Darfur nonostante un noto leader sudanese continua a negare”. La relazione non individua alcun funzionario né presenta elementi di prova o di crimini specifici.
Moreno- Ocampo, secondo il giudice portavoce Florence Olara avrebbe non solo i nomi ma anche forti elementi di prova che il mese prossimo ufficializzerà a tre giudici nella udienza preliminare dell’alta corte di giustizia dell’Aia
In quell’occasione, Moreno-Ocampo presenterà una relazione scritta redatta insieme ad alcuni investigatori che hanno raccolto elementi di prova da più di 100 testimoni in 18 paesi.
Gli unici nomi della relazione sono quelli di Ahmed Harun, ministro degli affari umanitari del Sudan, accusato di organizzare un sistema per il reclutamento, con importanti finanziamenti a favore delle armate sudanesi, ed Kushayb Ali, noto come "colonnello dei colonnelli" tra i janjawid
Fonte : Al Jazeera del 4 giugno 2008 : testo tradotto da Giulia Fresca per IB4D

Jibril Jaber Jibril lascia Minni Minnawi e torna a combattere.

Due delle fazioni di ribelli armati del Darfur, lo SLA-Unity, comandato da Abdelalla Yahya Ahmed, e lo United Front for the Resistance, guidato da Bahar Idriss Abu Garda, hanno detto di voler rispettare gli accordi di Tripoli dello scorso 1 giugno sulla loro unificazione, che avverrà entro un mese.
L'accordo giunge pochi giorni dopo l'annuncio, da parte di Jibril Jaber Jibril, comandante delle operazioni del Sudan Liberation Army di Minni Minnawi, (SLA-M), di aver abbandonato il gruppo firmatario dell'accordo di pace di Abuja nel maggio 2006, per tornare a combattere nello SLA-Unity. Con lui, il 28 maggio scorso, si sarebbero allontanati anche altri uomini con al seguito una decina di mezzi militari. Secondo una nota del portavoce SLA-Unity, la decisione sarebbe stata presa per via della non applicazione dell'accordo di pace.

Negli stessi giorni, un poliziotto ugandese delle forze di pace ONU-UA in Darfur è stato ucciso nel Nord Darfur, a El-Fasher. E' il primo operatore internazionale ucciso da quando è stata ufficializzata la missione UNAMID nella regione.

Fonte: http://itablogs4darfur.blogspot.com/