sabato, novembre 29, 2008

IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO

Oggi voglio segnalarvi un romanzo bellissimo di Dino Buzzati. Io ho avuto la fortuna di scoprire questo romanzo circa un mese fa, quando il mio caro amico GIovanni Lorenzi mi ha spedito una copia del libro dalla Norvegia. Consiglio la lettura di questo romanzo a tutti coloro che vivono la realtà con un pizzico di fantasia. 
Il romanzo, piuttosto breve al limite con il racconto è scritto nel tipico stile lineare e diretto di Buzzati. I fatti, tanto realistici quanto fantastici, vengono raccontati in maniera giornalistica e senza le sbavature retoriche che ci si potrebbe aspettare da un'opera che si rifà alla tradizione delle fiabe. Non credo sia un caso che il Bosco Vecchio, di cui parla questo bel libro di Buzzati, abbia nome e cognome con tanto di lettere maiuscole.
Stiamo infatti parlando di un bosco così vivo, che vive di emozioni, rabbie, pause, come un qualsiasi essere umano.... a parte il protagonista, ferreo ex-colonnello in pensione, che deve per forza nascondere le sue debolezze, anche nei momenti più importanti.

TRAMA
Sebastiano Procolo ha intenzione di abbattere il bosco per fini speculativi e cerca di ottenere la parte di proprietà di Benvenuto; la sua smania arriva fino al tentare l'omicidio con la complicità del vento Matteo, ma contro la volontà degli animali del bosco che aiutano a più riprese il bambino. Nel finale Sebastiano riacquista l'affetto del nipote e salva la situazione ormai precipitata nei confronti dei geni del bosco sacrificando se stesso. Benvenuto, che sta crescendo, accompagna il suo amico, il vento Matteo, alla cima del monte dove anche lui, come Procolo, morirà svanendo nell'aria.

lunedì, novembre 24, 2008

PAT METHENY

Sognate...sognate...


venerdì, novembre 21, 2008

AFFARI LORO...

Oggi il giornale "L'UNITA'" ha riservato la prima pagina all'argomento "aiuti umanitari", con al centro una bellissima foto che ritrae due bambini di spalle che, tenendosi per mano, camminano verso il loro "non futuro".
Mi limito qui a riportare l'articolo integrale pubblicato sul "L'UNITA'" di oggi 21 Novembre 2008.
"Nella Giornata mondiale per l’infanzia, il governo italiano collezione l’ennesima brutta figura. Il Presidente dell’Unicef Italia, Vincenzo Spadafora, denuncia tagli pesanti nei fondi della Cooperazione destinati all’Unicef e alle altre Organizzazioni
delle Nazioni Unite da parte del governo italiano. «Gli 89 milioni di euro previsti per l’aiuto multilaterale nel 2009, un terzo di quanto erogato nel 2008, comporterebbero - afferma Spadafora - un taglio senza precedenti ai fondi Unicef per l’infanzia, ponendo l’Italia al penultimo posto, nell’ambito del G8, nella graduatoria dei governi donatori Unicef, con conseguenze enormi sulle attività
che l’Unicef realizza a favore dei bambini di tutto il mondo. L’Italia - prosegue Spadafora - hasempre svolto un ruolo importante negli aiuti umanitari: non a caso le donazioni dei cittadini italiani all’Unicef, nonostante la crisi che il nostro Paese sta attraversando, sono costanti, segno di un’attenzione forte dell’opinione pubblica italiana sui temi dell’infanzia e del futuro delle nuove generazioni.
È paradossale che invece sia proprio il governo a fare un passo indietro, perdendo credibilità, anche a livello internazionale, proprio alla vigilia di una celebrazione dedicata ai bambini», rimarca ancora il presidente dell’Unicef Italia, in una lettera inviata l’altro ieri al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al Ministro
degli Affari esteri Franco Frattini.
Spadafora chiede urgentemente «il ripristino dei fondi» a favore dei progetti dell’Unicef per i bambini di tutto il mondo. La risposta ricevuta dal premier nel suo intervento nella Giornata dell’infanzia non ha minimamente soddisfatto il presidente di Unicef Italia. Spadafora, parlando a Montecitorio per la Giornata nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza ha ribadito la propria preoccupazione per «i tagli alla cooperazione internazionale; significa mettere a rischio i nostri progetti, e che la crisi sia pagata dai bambini. «Tagliare i fondi per la cooperazione - ribadisce Spadafora - non è coerente con le parole ascoltate questa mattina (ieri, ndr).
Non è solo l’Unicef a protestare. E non sono solo le lettere di Spadafora a restare senza risposta. I tagli ai fondi per la cooperazione allo sviluppo decisi nella Finanziaria 2009 «causerebbero una riduzione complessiva delle risorse di circa 400 milioni di euro; numeri che porterebbero l’Italia all’ultimo posto in Europa per l’Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) dei Paesi più poveri del mondo». A scriverlo in una lettera aperta inviata alcune settimane fa al presidente del Consiglio, sono le Ong della «Coalizione italiana contro la povertà» (Gcap) e personaggi dello spettacolo - da Bono a Jovanotti. La richiesta è la stessa di Unicef Italia: "Mantenere gli impegni presi in ambito internazionale". A partire da questa estate, ricordano nella lettera a Berlusconi, «abbiamo assistito all’approvazione di drastici tagli alle iniziative del Ministero degli Affari esteri per la cooperazione italiana allo sviluppo, per un ammontare di 170 milioni di euro all’anno a partire dal 2009». «La Finanziaria presentata in Parlamento - aggiungono - prevede, per il solo 2009, ulteriori tagli ai fondi per la cooperazione, che causerebbero una riduzione complessiva delle risorse di circa 400 milioni di euro». Un intervento devastante. Dall’annuncio della Finanziaria triennale, le associazionihanno ripetutamente posto l’attenzione sui tagli ai fondi pubblici alla cooperazione.
A protestare è anche la coordinatrice internazionale della Campagna del Millennio, Eveline Herfkens, che ha richiamato il governo italiano agli impegni presi in sede internazionale.
«L’Italia - denuncia Herfkens - è il fanalino di coda per i fondi stanziati a favore della campagna delle Nazioni Unite per gli obiettivi del Millennio. Una posizione che potrebbe avere serie conseguenze sulla credibilità della sua presidenza del G8 del prossimo anno». «Siamo molto preoccupati - aggiunge - per l’attuale tendenza degli aiuti allo sviluppo in Italia». Non solo. Non si può ignorare, denuncia il ministro degli Esteri del governo ombra del Pd, Piero Fassino, che «nel 2010, il nostro Paese dovrà impegnare lo 0,51% del Pil in aiuti, per essere in linea con quanto concordato a livello europeo e che, sempre per il 2010, dovrebbe essere raggiunto l’obiettivo universale per la cura e la prevenzione dell’Hiv/Aids». 
Le scelte compiute nella Finanziaria smentiscono clamorosamente questi impegni. E contraddicono quanto annunciato dallo stesso Berlusconi all’ultimo summit G8 a Hokkaido.

Articolo pubblicato da "L'UNITA'" 21 Novembre 2008, pp. 12-13

...e intanto il PAM (Programma Alimentare Mondiale) ha prodotto un video spot sulla fame nel mondo. 
Un asino compare all’orizzonte nell’aride terra del Darfur. Non ci sono uomini, capanne, rumori della guerra a ostacolare il suo cammino. La telecamera del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite riprende la sua andatura lenta. Impiegherà 12 secondi per scomparire dall’inquadratura. Esattamente in quei 12 secondi, due bambini sono nel frattempo morti di fame in qualche angolo del nostro pianeta malato di troppa abbondanza o di assoluta mancanza di cibo. 
Ciò che l’obiettivo non inquadra è il mondo appena poco distante dei profughi e degli sfollati del Darfur, quello del campo degli sfollati di Aboushouk, da dove l’asino ha iniziato la sua lenta traversata, e delle decine di altri campi dove le persone, da anni, sopravvivono in condizioni terribili. Il conflitto, scoppiato nel 2003, ha trasformato un terzo della popolazione del Darfur, circa 2 milioni di persone, in sfollati a cui il PAM fornisce assistenza alimentare. 


Per riflettere, guardate questo video spot. Forse se ne parla ormai talmente così spesso in TV, che il problema della fame nel mondo per molti è diventato "uno spettacolo noioso per i propri occhi". Io invece inviterei tutti a spalancare i propri occhi e a guardare al di là delle proprie scarpe.




giovedì, novembre 20, 2008

TRACY CHAPMAN Our Bright Future

A 20 anni dallo straordinario debutto da 18 milioni di copie che la impose come la nuova cantautrice politica d'America, torna Tracy Chapman con Our bright future (USCITO IL 7 NOVEMBRE SCORSO IN EUROPA, l'album che segna il suo deciso ritorno ai temi sociali.
Non che nel nuovo disco manchino, com'è nel suo stile, ballate d'amore acustiche e dolenti, ma stavolta con più decisione che in passato la musicista di Cleveland mette a fuoco i temi dell'agenda americana tra lampi di guerra, disastri naturali, economia in crisi, estremismo religioso e forti speranze verso un futuro luminoso che nell'album ha gli occhi di un bambino appena nato, ma che nella realtà per la Chapman ha il volto di Barack Obama: «È lui la prova vivente che le cose possono cambiare e io sono convinta che sarà il prossimo presidente» dice la cantautrice. «Certo, la componente etnica è cruciale nel confronto con McCain ma non c'è dubbio che il candidato repubblicano è troppo vecchio e malato per convincere gli elettori, soprattutto con un'eventuale sostituta così debole come la vicepresidente Pallin».
Ed ecco l'intervista tratta da "Repubblica — 18 settembre 2008 pagina 52 sezione: SPETTACOLI"
Il titolo dell'album si offre a una doppia lettura, c'è anche del sarcasmo?
«Sarebbe stato meglio con un punto interrogativo, perché è proprio la domanda che io vorrei porre ai nostri governanti: è questo il futuro che regalate alle generazioni future? Non è già troppo tempo che i giovani americani vengono sacrificati in Iraq e in Afghanistan? Le canzoni erano già tutte pronte prima di registrare: quanto è avvenuto nei tre anni scorsi mi ha travolto e ispirato, come nel caso dell'uragano Katrina che mi ha spinto a scrivere il brano The first person on earth».
Perché tanta attenzione alla religione se dice di non avere fede?
«Sono stata educata nella religione Battista, poi l'ho abbandonata. Il fatto è che, anche se i nostri padri fondatori volevano tenere distinti Stato e religione, essa gioca un grande ruolo nella politica attuale, troppo influente sul gruppo di potere di Bush grazie al peso della chiesa cristiano evangelica sul partito conservatore. Non c'è solo l'estremismo islamico, ma anche quello di chi è convinto di essere nel giusto e guarda gli altri come persone da convertire (ne parla in Save us all, ndr)».
C'è poi un curioso brano, I did it all, che potrebbe anche essere riferito a una delle nuove popstar, autodistruttive e vanesie.
«La definirei il mio modo per affrontare il tema di My way di Frank Sinatra. E' la storia di un personaggio che non esiste anche se mi è stata ispirata da alcuni miei conoscenti che credono di essere sofisticati solo perché bevono potenti cocktail dai nomi di luoghi esotici. Poi certo fa pensare anche a una popstar in cerca di visibilità, e sì, sarebbe perfetta se riferita a un personaggio come Britney Spears»
Verrà in concerto in Europa?
«Sì, a novembre. Sarò in tour da sola, chitarra e voce. Mi piace di poter avere la possibilità di pescare nel mio repertorio liberamente». In Italia sarà il 28 novembre a Milano, il 29 a Roma e il primo dicembre a Firenze.


"Sing For You" from Aurelie M. on Vimeo.



domenica, novembre 16, 2008

RED FIRE

Oggi voglio parlarvi di una band di Oppido Lucano....
Voglia di imparare, di mettersi in gioco e di trasmettere le proprie emozioni attraverso la musica, è questa la frase che descrive i Red Fire, una band nata ad Oppido Lucano nel febraio 2006. Allora quattordicenni un gruppo di amici, inseguendo i propri sogni e cercando di emulare i proprio idoli, decidono di dare il via ad un progetto. Dopo un anno di prove la band inizia ad avere le prime esperienze live, così viene presentata al pubblico la formazione ufficiale dei red fire: Gerardo Leone alla batteria; Gianni Basilio alla chitarra; Antonio Lancellotti al basso; Nicola Manniello alle tastiere; e Teodoro Langellotti alla voce. Inizialmente i red fire nascono come cover band dei gruppi che hanno fatto, chi più e chi meno, la storia della musica, come Pink Floyd, P.F.M., Guns'n Roses...ecc, ma subito si avverte la voglia di creare qualcosa di proprio, di dare libero sfogo alla creatività e all'anima rock della band, e così nascono dei brani. 

[APRILE '08] I Red Fire fanno un provino con l'associazione "Stelle del mediterraneo" svolto ad Altamura a cui si aggiudicano la finale per la data del 4 settembre 2008 a Triggiano(BA). 

[GIUGNO-LUGLIO '08] Nasce la prima DEMO ufficiale della band, contenente 3 brani registrati, missati e masterizzati al "METASOUNDS studio" dal mitico Christian Lapolla. 

[LUGLIO '08]I Red Fire partecipano alla selezione della IV edizione del TolveLIVE e passano tra i primi 4 gruppi su 8 iscritti in finale il 10 agosto 2008 a Tolve(PZ). "Vengono al TolveLIVE in punta di piedi, ma dopo le brillanti preselezioni il totoTOLVElive li porta già tra i favoriti" da il Quotidiano della basilicata 7ago 08. 

[AGOSTO '08] I Red Fire vincono la 4° edizione del musicfestival TolveLIVE e non solo, si aggiudicano anche il premio come miglior testo..la finale è stata svolta a Tolve il 10-08-2008...

Ecco il video "FIORI DI PRIMVERA"


per chi ha voglia di approfondire, visitare:


mercoledì, novembre 05, 2008

BARACK OBAMA TRIONFA

Barack Obama trionfa, è il 44mo presidente degli Stati Uniti d'America!!!

Oggi 5 novembre 2008 è stato eletto l'uomo che cambierà il mondo!! l'uomo della speranza.
Barack Obama è il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America. Il primo candidato afro-americano conquista la Casa Bianca in modo trionfale, vincendo dall'Est all'Ovest, dalle Montagne Rocciose agli Appalachi, conquista gli Stati repubblicani decisivi con un'onda d'urto che ridisegna di blu, il colore dei Democratici, la mappa elettorale degli Usa.
"Caro Obama, con la tua vittoria si può sognare un mondo migliore". Nelson Mandela esprime le sue congratulazioni al nuovo presidente degli Stati Uniti con queste parole:
"Caro Senatore Obama, Ci uniamo al popolo del suo Paese e di tutto il mondo nel congratularci con lei per essere diventato il nuovo presidente eletto degli Stati Uniti. La sua vittoria ha dimostrato che nessuna persona, in nessun luogo al mondo dovrebbe astenersi dal sognare di volere cambiare il mondo affinché diventi un pianeta migliore. Prendiamo atto e plaudiamo al suo impegno di sostenere la causa della pace e della sicurezza in tutto il pianeta. Confidiamo inoltre che lei faccia rientrare nella sua missione di presidente anche la lotta alle piaghe della povertà e della malattia in tutto il pianeta. Le auguriamo forza e decisione nei giorni e negli anni difficili che le stanno davanti. Siamo sicuri che lei alla fine conseguirà il suo sogno, quello di rendere gli Stati Uniti d'America un partner a pieno titolo di una comunità di nazioni dedite ad assicurare pace e benessere a tutti. Con i miei più sinceri auguri

ed ecco il 1° discorso del presidente

domenica, novembre 02, 2008

pensieri.....sani



Nei conflitti contemporanei il 90% delle vittime sono civili.
Ogni anno la guerra distrugge la vita di milioni di persone nel mondo.

Emergency è un'associazione italiana indipendente e neutrale, nata per offrire assistenza medico-chirurgica gratuita e di elevata qualità alle vittime civili delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.

Emergency promuove una cultura di solidarietà, di pace e di rispetto dei diritti umani.

L'impegno umanitario di Emergency è possibile grazie al contribuito di migliaia di volontari e di sostenitori.


mercoledì, ottobre 29, 2008

VIOLENZA IN CONGO

Il mondo si è fermato in Congo. Un Paese dove è nata una nuova parola: reviolé, ri-stuprata.
Il più grande stupro di massa della Storia è in atto in Africa tra una notizia da Wall Street e un ribasso del Nikkei da Tokio. La signora Muhindo del "Centro di assistenza Olame" in Congo ha detto: "E' una vergogna non solo per il Congo, ma per tutta l'umanità".
In Congo lo stupro è un'arma di guerra dal 1996, quando morirono cinque milioni di persone. Da allora è endemico. Usato da tutte le parti in conflitto.
L'Occidente, come le stelle, resta a guardare. Una delle più importanti basi ONU si trova in Congo. Ha 17.000 soldati. Il loro mandato ufficiale è l'utilizzo di ogni mezzo per proteggere i civili. Ma non muovono un dito.
Il governo centrale e i numerosi gruppi armati dell'est del Paese sono in conflitto permanente e decine di migliaia di donne, di qualunque età, sono sia le prede che le armi con cui si combatte.
Molte di loro, sopravvissute ai conflitti precedenti, sono riviolentate, reviolè.
La legge in Congo non prevede il reato di stupro. Essere stuprate con un fucile o sparate nella vagina non è contemplato dal codice penale. Vénantie Bisimua, fondatrice del "Network of Women for the Defence of Rights and Peace" in Congo spiega che il governo ha altre priorità. Le stesse degli Stati stranieri che attingono a piene mani dalle risorse minerarie del Congo e che non fanno nulla.
Si combatte in Afghanistan e in Iraq per il petrolio. Si assiste ai massacri del Congo per non disturbare le multinazionali delle materie prime.
Chi volesse aiutare le donne congolesi può mettersi in contatto con il "Social Aid For the Elimination of Rape (SAFER)" dell'Università di Toronto.

articolo tratto da www.beppegrillo.it




domenica, settembre 07, 2008

TRACY CHAPMAN

Oggi parliamo di una grande artista che, con la sua voce e le sue canzoni, accompagna la mia vita da circa 15 anni. Nell'attesa dell'uscita del suo ultimo lavoro "Our Bright Future" previsto per il 1o Novembre 2008 in tutta Europa, vi racconto un po' della sua storia.















Ecco il suo ultimo singolo "Sing for you"

Nota per brani di grande spessore artistico come Fast Car, Give Me One Reason e Talkin' About the Revolution, Tracy Chapman viene riconosciuta dal pubblico e dalla critica come una delle più intense e raffinate cantautrici afroamericane viventi, grazie anche alla sua voce profonda e splendidamente modulata.

Tracy Chapman ha incominciato come artista di strada e cantando nei bar. Ha imparato a suonare la chitarra sin da piccola. Finiti gli studi di antropologia e cultura afroamericana alla Tufts University di Medford in Massachusetts anche grazie tramite alcune borse di studio riservate agli studenti neri meno abbienti, è stata subito notata da Brian Koppelman, figlio del produttore Charles Koppelman, che le ha permesso di pubblicare il suo primo disco nel 1988, intitolato semplicemente Tracy Chapman. Non passò molto tempo prima che la critica e il mondo musicale si accorgessero del suo talento: il primo album fuse appieno i ritmi afro, folk e rock miscelati con testi molto toccanti e storie di povertà e marginalità delle periferie americane: per tematiche e sonorità è spesso è paragonata a Joni Mitchell.
Il successo mondiale avvenne negli anni ottanta per la partecipazione ad attività benefiche come il famoso tour Human Rights Now! organizzato da Amnesty International, cantando a fianco di altri celebri cantanti in giro per il mondo.
Inoltre ha partecipato a concerti in onore del settantesimo compleanno di Nelson Mandela o al concerto-tributo a Bob Marley nel 2000.

I giornalisti del settore musicale l'hanno sempre definita come una persona chiusa, introversa, a volte burbera: incapace di adattarsi alle regole della musica commerciale di massa, spesso portando allo scontro verbale l'intervistatore. Questo atteggiamento e le grandi aspettative rispetto all'album d'esordio hanno probabilmente smorzato le vendite dei suoi successivi lavori nella grande distribuzione musicale, ma ha comunque permesso di avere una certa schiera di appassionati e critici musicali che la definiscono una delle migliori cantautrici afroamericane in circolazione.

Ha vinto altri premi e riconoscimenti per molti altri successivi album senza grandi stravolgimenti nello stile e nei racconti descritti: in tutti i suoi lavori scaturisce un vivido quadro di povertà (economica o morale) della società americana nei confronti del popolo afro.


giovedì, agosto 21, 2008

DAI SUD DEL MONDO FINO A OPPIDO

Di seguito pubblico l'attesissimo articolo, sul tema dello scambio giovani, uscito sulla "Gazzetta del Mezzogiorno" del 21 Agosto 2008

per leggere l'articolo, clicca sull'immagine



venerdì, agosto 15, 2008

AVOICOMUNICARE


Oggi il discorso di Gandhi potrà essere visionato integralmente (alla Conferenza delle relazioni interasiatiche, New Delhi, 2 aprile 1947) su http://www.avoicomunicare.it

si può procedere al download anche da qui

mercoledì, agosto 13, 2008

UNA SETTIMANA INDIMENTICABILE


























Dal 02 al 09 Agosto 2008 la Cooperativa Sociale Promozione 80, con il progetto europeo Gioventù in Azione, ha ospitato un gruppo di ragazzi "Norvegesi" (in realtà provenienti da 13 paesi del mondo e rifugiati di guerra in Norvegia).
Io, Teodoro Avigliano e promotore del progetto, lavoro da circa 4 anni con la Cooperativa SocialePromozione 80 e devo dire che l’esperienza acquisita nell’ambito del sociale è stata per me fonte di crescita, maturità culturale ed umana. Il mio viaggio in Sudan nel Gennaio 2004, quindi alcuni mesi prima di intraprendere il lavoro in Cooperativa, ha cambiato la visione che avevo del mondo. Durante la permanenza in pieno deserto ho imparato il valore della vita dagli occhi dei bambini e dei nomadi che incontravo durante il mio cammino, ho iniziato ad apprezzare un sorriso, un abbraccio, uno sguardo, insomma ho iniziato anche io a guardare il mondo con occhi diversi. Alcuni mesi dopo ho iniziato a lavorare in Cooperativa dove, attraverso i rapporti con i ragazzi del Centro Diurno, dai quali bisogna sempre imparare qualcosa, con il personale dipendente della Cooperativa che ogni giorno si prodiga per le persone bisognose, ho ininterrottamente maturato l’idea di una vera e propria missione sociale. Da tutto questo è nata la voglia di intraprendere questo nuovo viaggio e il progetto di scambio rappresenta il primo risultato di questa missione.

Tutti noi sappiamo quanto oggi sia difficile lavorare con i ragazzi, ma vi posso assicurare che in questi mesi di lavoro per la preparazione allo scambio, i nostri giovani mi hanno dato
tantissima v
oglia di andare avanti in questo progetto. Come dimenticare i primi incontri quando, fra imbarazzo e curiosità, abbiamo iniziato a discutere dei conflitti, della condizione di rifugiati di guerra, ecc. Quello che ne è venuto fuori è che il messaggio più importante lanciato dai giovani oggi sancisce la loro volontà di partecipare attivamente alla società in cui vivono. Escluderli significa non consentire alla democrazia di funzionare pienamente. I giovani considerano ingiusta e non fondata l’opinione secondo cui sarebbero poco interessati e poco impegnati. Ritengono, invece, che non vengano dati loro né i mezzi finanziari né le informazioni o la formazione che consentirebbero loro di svolgere un ruolo più a attivo.
Questa breve ed intensa esperienza di scambio ha fatto maturare nei nostri ragazzi un maggiore senso di appartenenza ad una grande comunità, quella Europea appunto. Ed inoltre in questa settimana i ragazzi hanno compreso pienamente il concetto di interculturalità e spero che possano continuare a crescere e maturare seguendo una prospettiva di vita aperta verso nuovi orizzonti sociali, culturali ed umani.





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DI SEGUITO PUBBLICO ALCUNE SENSAZIONI ED EMOZIONI VISSUTE DAI RAGAZZI E DAI TUTOR

emozioni e sentimenti di Giovanni Lorenzi (tutor del gruppo norvegese)
"Carissimo Teodoro e carissimi ragazzi di Oppido

sono passati quattro giorni dal nostro arrivederci e ancora non sono riuscito a far decantare le emozioni che mi sono portato dentro da Oppido.
Sono state troppe, e tutte insieme.
La prima voglia di lasciar andare le lacrime, dopo tanto tempo, mi è venuta sull’autobus che ci portava a Metaponto. Guardavo il paesaggio lucano, la valle del Basento, che scorreva fuori dal finestrino, con la nostalgia dell’emigrante. Cercavo di farmi tornare in mente una poesia di Rocco Scotellaro che inizia così: “Ho perduto la schiavitù contadina, non mi farò più un bicchiere contento, ho perduto la mia libertà…”. Avevo già la pelle d’oca, quando, all’improvviso, vi siete messi a cantare Bella Ciao. Pareva l’aveste fatto apposta per me, che lo sapeste, che aveste scelto quel momento, per aiutarmi a dare sfogo alle emozioni. Di questo vi sono grato.
Sono passati solo quattro giorni, ma per me Oppido è già un luogo dell’anima.
Ogni anno, quando torno in Italia, vedo la gente cambiare, e cambiare in peggio. La gente, la nostra gente. Vedo sempre più indifferenza, intolleranza, volgarità, arroganza. A Oppido, grazie a voi, ho ritrovato l’Italia che mi porto dentro, quell’Italia che esisteva e per fortuna esiste ancora e che vorrei ritrovare ogni volta che torno nel nostro Paese.
Queste sono state le mie emozioni private. E sarebbe già bastato così. Ma a queste si è aggiunta la gioia di vedere i nostri ragazzi fiorire, grazie a voi, tra le vie del vostro paese. In Norvegia purtroppo io vivo ogni giorno, nel mio lavoro, la frustrazione di vederli rinchiusi nel loro disagio, rannicchiati su se stessi a cercare di medicarsi le ferite del passato, annoiati, demotivati, scontenti. E magari mi tocca anche redarguirli, perché non hanno assolto ai loro impegni, perché il mio compito ingrato è anche quello di educarli a prendersi le loro responsabilità. A frustrazione, quindi, si aggiunge frustrazione, senso d’impotenza.
Quassù escono dalla casa-famiglia ed entrano nel ghetto, non hanno alternative. Avessi Oppido e voi intorno a me, come sarebbe più utile e proficuo il mio lavoro!
Non avevo mai visto i miei ragazzi così felici come nella settimana che abbiamo passato insieme. Nemat che mi abbracciava per dirmi che non era mai stato così bene. Shmeis, il sudanese, sempre sorridente, che si siede alle tastiere e tira fuori una nenia africana bellissima. Sto con lui da un anno, e non l’avevo mai sentito suonare. Anche lì mi sono commosso. Sara, che ha preso il microfono per dire che non voleva andarsene più da Oppido. Laye che ha ringraziato Dio (non importa quale) davanti a tutti perché questa è stata fino a ora l’esperienza più bella che ha avuto. Danial (che in Norvegia ha sempre voglia di fare a botte) che mi stuzzicava le orecchie da dietro, perché mi girassi per scambiarci un abbraccio e che mi ripeteva, io qui sto bene perché tutti mi rispettano. E io aggiungo: tutti ci apprezzano e ci fanno sentire persone. Ecco, era proprio questo ciò di cui avevano bisogno i nostri ragazzi. E loro, che vengono da paesi dove l’umanità ancora non è un valore disprezzato, hanno fiutato l’aria, hanno capito subito che di umanità, qui, c’era da farne scorta e si sono aperti, tutti senza eccezioni, si sono subito dati al vostro abbraccio.
A te, Teodoro, dico che se l’obiettivo dello scambio era far vivere a questi ragazzi una vera esperienza di integrazione, questo obiettivo lo abbiamo centrato in pieno, nei fatti, non nelle belle parole. A voi, ragazzi, dico grazie, perché siete stati veri, in un mondo in cui ormai, volenti o nolenti, ci impongono di fare l’abitudine al falso. Io stesso, che come voi, ho un cuore italiano, per nascita e per cultura, sono rimasto meravigliato, non mi aspettavo per me e per i nostri ragazzi un abbraccio così forte.

Quello che vi scrivo in questa lettera in realtà avrei voluto dirvelo al microfono, venerdì sera, quando ci siamo salutati al Centro, ma non ne ho avuto il coraggio. Sapevo che mi sarei interrotto alla seconda frase e non avrei più saputo controllare la commozione. Ho preferito tradurre le parole degli altri, rendermi utile così. E te Michele, che piangevi come una fontana, e più gli altri ti venivano ad abbracciare per consolarti e più piangevi! A te dico che sei stato bravo, sei stato più coraggioso di me.
Promettetemi di dare un bacio ad Agnese,Valeria, Michele, Caterina, e a tutta Oppido, tutti insieme, da parte mia.
Vi voglio bene"

Giovanni Lorenzi


emozioni e sentimenti di Maria Maglione e Francesca Picciani

"In questa settimana il nostro modo di pensare è cambiato. Abbiamo imparato a non giudicare le persone per quelle che sono esternamente,ma a conoscerle più profondamente dentro i loro sentimenti mettendo da parte il colore della pelle o qualsiasi altra sciocchezza.

Molte volte ci hanno parlato delle diversità dal punto di vista religioso o culturale,ma per noi se in un primo momento questa diversità si è fatta sentire,in un secondo momento essa si è fatta da parte per aprire le porte a nuove amicizie che col tempo si sono rafforzate sempre di più.

La settimana trascorsa con i ragazzi norvegesi ci ha dato tantissime emozioni, difficili da raccontare in poche righe.

Il primo giorno, vedere volti nuovi che ci guardavano incuriositi nello stesso modo in cui li guardavamo noi, è stata per noi una sensazione unica.

Aver conosciuto il loro tragico passato ci ha fatto allontanare dagli stupidi problemi della vita quotidiana, e ci ha fatto rendere conto del vero significato della parola sofferenza. Le loro parole erano soltanto un particolare per aiutarci a capire il loro passato, mentre gli occhi erano la voce dei loro cuori.

Sono bastati pochi sguardi e poche parole per fare di noi un unico gruppo, compatto e inseparabile.

Ogni giorno la voglia di stare insieme cresceva sempre di più, non volevamo mai tornare a casa nonostante la stanchezza.

Proprio come racconta il “Piccolo Principe”, una volta che si diventa amici, al momento del distacco ci sono sempre le lacrime, e a noi è successa proprio la stessa cosa: già dal penultimo giorno le facce di tutti erano piene di tristezza; pensare che il mattino o il pomeriggio non lo potevamo più passare in loro compagnia o che non li avremo più visti per un anno ci abbatteva.

Certo che Teodoro aveva proprio ragione! Non faceva altro che ripeterci di credere in tutto questo, e seguendo il suo consiglio abbiamo fatto si che questa diventasse una delle esperienze più belle della nostra vita.

Non ci pentiamo neanche di un momento passato in questa settimana insieme ai ragazzi, anzi, la rifaremmo infinite volte!

Speriamo che loro non debbano affrontare eventi disastrosi e repellenti per una seconda volta, e se questo dovesse succedere noi li aiuteremo ad uscire da questa situazione; saremo pronti a dargli tutto, anche il cuore se necessario.Ormai abbiamo imparato ad apprezzare i valori della vita, a distinguere il bene dal male e a rispettare le persone che sono meno fortunate di noi.

Sarebbe bello che questa bellissima esperienza non svanisse come una bolla di sapone ma che continuasse per parecchi anni in modo che la nostra amicizia duri per sempre."



emozioni e sentimenti di Stefano Malpedi

"Ciao Teodoro!! sono Stefano!! come tutti, io ho vissuto questa esperienza, ringraziando te, ke mi hai permesso di partecipare in questo scambio tanto intenso e appassionante. Grazie a te ho conosciuto persone diverse, che avevano bisogno di ricevere tanto, e credo che un po’ di quel tanto l'abbiano ricevuto, e noi ne abbiamo ricevuto altrettanto da loro...
Sono dei ragazzi
veramente meravigliosi, ai quali io mi sono affezionato tanto, e ora sto scrivendo quasi con una lacrima agli occhi, xkè mi risalgono alla mente tutti i momenti piu stupendi e caldi vissuti con loro, e le belle frasi che mi dicevano e ke dicevano a tutti per non andarsene dall'Italia... Mi vengono in mente e mi sembra ancora di viverli, gli abbracci che ci eravamo scambiati all'aereoporto...forti e che dicevano tutto.. Gli oggetti che ci siamo regalati... Il loro modo di salutare... e di divertirsi anche.. Ci hanno insegnato davvero tante cose questi ragazzi... E io personalmente dico che in parte mi hanno insegnato anche a vivere.. SONO RICORDI INDIMENTICABILI, che influenzeranno particolarmente la mia vita. Ora sono un po giù perchè è brutto il pensiero di poterli rivedere fra un anno.. perchè il tempo insieme la oro purtroppo è volato, ma senza di loro ogni minuto sarà reso pesante e darà l'impressione di non trascorrere mai..

Vi voglio bene.. perchè vivete nel mio cuore..


Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo scambio.. GRAZIE di avermi coinvolto TEOOOOOOO!!!!
"




emozioni e sentimenti di Rocco

"Questo che sto per scrivere penso non valga solo per me..ma per tutti i miei amici che mi hanno accompagnato in questa fantastica esperienza.

Parlo del scambio giovani avvenuto la scorsa settimana con i ragazzi norvegesi...una delle cose più belle che abbia mai attraversato le nostre vite...qualcosa da ricordare per sempre.

Tutto comincia quel magico sabato mattina all'aeroporto di Napoli..erano li davanti a noi..aspettando solo che li andassimo a prendere..ancora con i borsoni e le valige in mano..

Una volta saliti nel bus e incominciato ad approcciare nel solito modo alla "ma questi da dove vengono!!" abbiamo imparato a capirli meglio..i loro problemi..le loro vite..i loro pregi e difetti...e penso che anche loro abbiamo capito qualcosa di noi.

Il primo giorno lo passiamo a conoscerci..il secondo invece già si comincia a parlare di cose più approfondite..come la vita che passano in Norvegia..la gente..il posto..Ma non solo..ci siamo anche divertiti..siamo andati al mare e lì ci siamo divertiti tantissimo!forse è stato il giorno che ci siamo divertiti di più..poi siamo andati a visitare Matera..un’altra giornata stupenda..Per non dire delle mangiate che ci siamo fatti al Centro Diurno di Oppido Lucano!!hehe..fino a scoppiare!!! Tutto grazie alle magnifiche signore della mensa della Cooperativa Sociale Promozione 80!

Indimenticabili saranno anche le sere passate a ballare e scherzare con loro..come dimenticare quei trenini lunghi chilometri con tarantelle varie di sottofondo!!!

E’ arrivato improvvisamente venerdì,portiamo ognuno di noi un amico norvegese nella propria casa..a casa mia ho portato De Sun (Bruce Lee)hehe..un ragazzo che mi ha colpito sin dal primo giorno per la sua allegria e la sua voglia di fare..

Per me è stata un’emozione fortissima quando mi disse che voleva stare per sempre qui ad Oppido con noi..si era affezionato troppo…Bé anche io volevo che restasse qui con noi..come tutti gli altri ragazzi norvegesi del resto!

Spiegandomi la realtà che in Norvegia sono costretti a vivere ogni giorno anche io vorrei restare sempre in Italia! A partire dal fatto che vivono lontani dalle loro famiglie..e certi una famiglia neanche ce l’hanno!E’ una realtà molto triste..dispiace davvero tanto pensare che vivano senza il calore di una madre e senza la protezione che solo un padre può darti..il divertimento di stare con i propri fratelli e sorelle..

Non posso sicuramente capire il loro stato d’animo e a dire la verità non vorrei mai passare quello che hanno passato quei poveri ragazzi…però questo è capitato a loro e noi non possiamo fare altro che almeno si divertano con noi e passino momenti felici senza pensare al passato..

Ma chiudiamo questa parentesi..perché siamo ormai giunti alla fine..e non resta che salutare i nostri amici..

Li accompagniamo all’aeroporto di Napoli..Lì dove li avevamo presi per la prima volta..Tutti i ricordi cominciarono a tornare alla mente e cominciarono a scendere le prime lacrime..pian piano quasi tutti si misero a piangere..e quelli che non si erano fatti vedere piangere penso che qualche goccia sia scappata anche a loro…del resto solo a pensare le bellissime esperienze passate insieme come non si può piangere.. Una volta salutati tutti almeno 3 volte ciascuno ci incamminiamo verso Oppido con un’atmosfera ben diversa da quella dell’andata..tutti amareggiati e tristi,mentre all’andata ci siamo voluti godere quegli ultimi momenti insieme cantando e scherzando con tutti..

Nn potrò mai più dimenticare quella settimana di puro divertimento..dovuto solamente al mio grande amico Teodoro..che con pazienza ha organizzato un gemellaggio da ricordare nei secoli e secoli!!!

Concludo col dire che non vedo l’ora che arrivi l’anno prossimo per partire anche noi per la Norvegia per ritrovare i nostri magnifici amici che già mancano tanto a tutti!!!!!

GRZ TEO!"



emozioni e sentimenti di Canio Manniello
"Devo ammettere che non sarei mai riuscito a esternare le mie emozioni se non avessi avuto la possibilità di scriverle qui. Sono sicuro di non esagerare quando dico che questa è stata la settimana più divertente di tutte le estati degli ultimi anni. All'inizio non avrei creduto che si creasse un rapporto cosi, anche quando Teodoro ci parlava di alcune sue esperienze passate, non immaginavo neanche lontanamente una cosa del genere. Non dimenticherò mai la prima sera in cui li incontrai tutti, poichè non potei essere presente il giorno a Napoli: già dopo il primo "ciao"(che in realtà è stato "hello") ho capito che avevo di fronte ragazzi con cui avrei potuto legare molto. E questa prima sensazione, sempre provvisoria, ha trovato la sua conferma nei giorni seguenti, in cui ho conosciuto ragazzi di una smplicità e di una bravura uniche. Ricordo che non conoscevamo ancora i nomi e già parlavamo da vecchi amici e ci facevamo fotografie per immortalare quei primi momenti di un qualcosa che sarebbe durato. come posso dimenticare il simpatico sorriso onnipresente sul volto di Adnan, o magari la voglia di imparare l'italiano di Daniel e della sua simpatia, la simpatia di Romeo, quella di Nemo(che in realtà si chiama Nemet, ma nei nostri cuori è sempre Nemo) che si è appassionato a "o bella ciao", o Reza con la sua fotocamera, e mi si riempie il cuore quando ripenso alla faccia di Zidane, sempre felice e cordiale, o a Shemis(parlo dei sorrisi degli altri solo perche non riuscivo a vedere la mia faccia). Durante questa settimana siamo stati invasi da una spensieratezza pazzesca, io non pensavo mai a quando dovessero andare via, ho douto fare i conti con la realtà sabato mattina all'aeroporto, e una delle cose più importanti che ho notato è stata quela di non vedere mai "il gruppo degli italiani" e "il gruppo dei norvegesi", bensì "il gruppo", semplicemente, nient'altro che noi. Il momento del saluto ufficiale è stato l'unico momento triste, ho trattenuto a stento le lacrime, soprattutto quando è stato Lai a parlare al microfono...e se penso alle sue parole mi vengono i brividi ancora adesso. Quando poi ho visto il mio amico Michele piangere, ho trattenuto le mie lacrime e sn andato da lui, come avrei potuto consolarlo se avessi pianto anche io? XD adesso resta soltanto un po' d'amarezza dopo il saluto ( solo un po'?), e spero proprio di poter rivedere tutti i nostri amici (o dovrei dire fratelli) norvegesi. Non finirò mai di ringraziare Teodoro, Giovanni e tutti coloro che hanno messo l'anima in questo progetto.
Grazie di tutto a tutti.



emozioni e sentimenti di Gianluca Avigliano
"Ciao a tutti!
è stata un'emozione forte aver partecipato (se non direttamente)al vostro progetto. Non dimenticherò mai le testimonianze dei ragazzi norvegesi il giorno del saluto: il cuore mi batteva forte e le lacrime stavano per scendere dagli occhi.Per fortuna che esistono persone così affettuose e vere!!!!!
Grazie (ai tre ragazi norvegesi)per le performance musicali che ci hanno offerto: in quei dieci minuti ho provato delle sensazioni uniche e indimenticabili.
Non dimenticherò mai gli altri operatori norvegesi che la sera si fermavano al bar italia per un caffè: passavo con la macchina e loro mi salutavano come vecchi amici.
Un saluto particolare a Giovanni: non dimenticherò mai i suoi occhi pieni di felicità forse per aver ritrovato, se pur per una settimana, il calore e l'abbraccio dell'Italia e di noi oppidesi.


Ciao!!!!!!!!!!!"




emozioni e sentimenti di Gianluca Tritto

2-9 Agosto 2008

Muti passarono momenti e volti

svanirono angosce e ansie.

Il pensiero si sparse lungo nodi di terre e di acque, libero.

Nostalgia è una voce dal cosmo

che scivola lungo il tremare delle carni,

affoga il planare limpido della gioia.


Pensiero

L’alba del cuore risveglia silenzi

anche.


A Giovanni Lorenzi

Sono disteso su di una zattera in mare.

Nacqui dai flussi del mio Bradano,

da fischi e da ceneri.

Un giorno vidi lasciarmi addietro

i folti boschi lucani, i popolosi monti

e poi le gioiose spiagge di Metaponto,

dannate speranze per i coloni greci,

fondatori del regno,

ricoperto ormai da impetuose dune di sabbia.

Piangendo mi lavai la carne dalle verdi sensazioni

che la terra, invano, mi aveva donato.

Piccole frivolezze chiusero i miei ultimi pensieri.

Festa a metà speranza di poter finire questa ingrata penitenza

è finita.




emozioni e sentimenti di Nicola Cervellino

"Ciao,

sono passati solo 15 giorni da quando ci siamo salutati ma sembra già tanto.

La settimana passata insieme è stata per me una grande esperienza…di vita; durante la quale ho cambiato sia il mio modo di pensare che di agire.

A dire la verità inizialmente non credevo molto in questo scambio, in quanto non ero molto d’accordo a conoscere nuove persone di cultura diversa dalla mia. Ma dopo alcuni incontri, che abbiamo fatto al Centro Diurno e soprattutto dopo aver conosciuto Romeo durante la visita preliminare, ho iniziato a ricredermi “alla grande”.

Per questo voglio ringraziare di cuore mio cugino Teodoro, per avermi coinvolto sin dall’inizio in questa unica e bellissima esperienza.

Purtroppo per motivi di lavoro :-) il primo giorno non sono potuto andare a Napoli a prenderli e mi è dispiaciuto tanto. Ho avuto però il piacere di incontrarli in serata ad Oppido… è stato BELLISSIMO…

Le mie prime emozioni sono state quando ho rivisto Romeo e quando, dopo un attimo, Sara mi è venuta incontro e si è presentata spontaneamente… e così uno dopo l’altro li ho conosciuti tutti…

Da quel momento sono diventati per me tutti come “fratelli”, e giorno dopo giorno, momento dopo momento, vedevo crescere il nostro legame e gioivo per questo… e tutto era “BELLO FRESCO”:-)

Sono stati giorni così intensi, carichi di emozioni e felicità…ed in effetti purtroppo le cose belle durano poco…

e così in un batter d’occhio è arrivato il momento più brutto… lasciare degli amici con i quali per una settimana abbiamo condiviso le cose più belle della vita…ridere, scherzare, mangiare, cantare, abbracciarsi…insieme…”tutti come amici di sempre”.

Spero soltanto che questa settimana passata insieme si potrà ripetere l’anno prossimo in Norvegia, e finalmente conoscere la realtà in cui vivono loro

Un sorriso a tutti"





emozioni e sentimenti di Stefano Manniello

…è passata solo una settimana, ma la tristezza rimane sempre grande.

Il ricordo dei nostri "fratelli norvegesi" è indelebile. Come si può dimenticare Laye,che dietro la sua felicità e la sua gioia di vivere, nascondeva uno spirito da intellettuale, oppure il sorridente Adnan, oppure la dolce Sara, o il giocherellone Danial (ancora adesso le sue parole mi fermano per ore ed ore"I don't forget, you men”). Ogni cosa, ogni odore rivolge la mia mente a loro e talvolta sembra di sentire le loro voci , che ti dicono di andare avanti e che questa esperienza, che io definirei"una dolce carezza che per lungo tempo ha sfiorato i nostri volti", non è ancora terminata. Ma quando ti giri capisci che è solo la tua mente che vaga nei dolci ricordi. Ma se da un lato dentro di me si cela una grande sofferenza e nostalgia, sono felicissimo di aver un enorme bagaglio di piacevolissimi ricordi… e, credo , che se tutto ciò è stato possibile è solo grazie ad una persona a cui è impossibile dire di "no": Teodoro.

GRAZIE DI TUTTO TEO



emozioni e sentimenti di Mariaelena Pepe

"Eccomi qua….anch’io a scrivere un commento… anch’io che con la scrittura viaggio su una linea d’onda completamente diversa….e soprattutto in momenti come questi, quando bisogna stabilire una connessione tra il nostro cuore e un foglio bianco, dove mettere a nudo le nostre emozioni, i nostri sentimenti, che insorgono i problemi perché non sempre si riesce a spiegare questo tipo di cose però siamo qui per lo meno ci proviamo….Ricordo ancora come fosse ieri il giorno della partenza per Napoli dove tutti chi più chi meno cercavamo di celare la nostra agitazione riguardo all’incontro con questi ragazzi, pensando all’incontro vero e proprio…e poi finalmente il grande momento è arrivato subito…l’incontro con loro è stato bellissimo soprattutto alle presentazioni quando in circa cinque minuti sono entrati nella nostra mente tanti di quei nomi, tante di quelle facce che ci guardavano forse senza capire nulla….E poi subito la settimana che è volata come ha detto Shemeis neanche fosse un’ora….una settimana grandiosa, intensa e indimenticabile davvero…! Volevo però spendere qualche parola riguardo al saluto ufficiale fatto al Centro Diurno, quando arrivando un po’ in ritardo ho trovato tutti i ragazzi, tutor, operatrici, organizzatori riuniti in cerchio per ascoltare le parole di Teodoro e degli altri, parole di ringraziamento ovviamente…la prima fase di commozione è iniziata, per quanto mi riguarda, quando Elizabeth ha abbracciato Teodoro perché di solito ci si commuove quando una persona riceve un abbraccio non quando lo vedi fare da qualcun altro, però non so quell’abbraccio è stato davvero spettacolare per me! Poi di lì si è dato subito inizio alle lacrime da parte di Michele, al quale voglio un casino di bene, che ci ha contagiato tutti…grandi e piccini….E infine il saluto vero e proprio all’aeroporto quando tutti i presenti si sono commossi…è una cosa che porterò per sempre nel mio cuore, davvero, poiché sono cose davvero indimenticabili….Tra tutte le cose ce ne è una che terrò stretta a me per sempre, quando all’aeroporto dopo aver salutato gran parte dei ragazzi sono andata da Danial il quale mi ha stretta forte dicendomi che non ero assolutamente una “BAD GIRL” così come mi ha chiamata per tutta la settimana…e anche che “I DON’T FORGET YOU’LL BE IN MY HEART” e lì nuovamente in lacrime. Comunque al di là di tutto porterò nel cuore tutti e qualcosa in particolare per ognuno di loro a partire dal portachiavi a cui Zidane ci teneva un sacco e che mi ha regalato, il “BELLA CIAO” di Sarah che mi fa impazzire…e tutti gli altri. Ringrazio Teodoro, Valeria, Agnese e tutti gli altri che ci sono stati vicini sempre e soprattutto i ragazzi oppidesi e norvegesi ai quali mi sono legata tantissimo…

GRAZIE D I TUTTO…DAVVERO!"



emozioni e sentimenti di Michele Lioi


"Carissimi amici di Asker

A volte trovare le parole giuste per scrivere una lettera è più difficile di quanto possa sembrare ed è per questo che quasi con le lacrime agli occhi pensavo non vi avrei mai scritto, dopo tutti questi giorni ormai credevo che certe cose non sarebbero più ritornate, invece mi sono accorto che è sempre magico riscoprire o riportare fuori certe emozioni.

Vi starete chiedendo il perchè oggi ho sentito il bisogno di scrivervi per raccontarvi cose che già sapete, è molto semplice: nell'ultimo giorno al Centro Diurno sono stato sopraffatto dall’emozione che mi ha fatto versare lacrime che io personalmente non avrei mai creduto di versare e non ho potuto cosi esprimere a voce col microfono l’amore che provo verso i nostri AMICI NORVEGESI.

I giorni che passano e le cose delle vita ti fanno dimenticare o forse solo riporre qualche sogno e qualche emozione e poi senza nemmeno accorgertene succede qualcosa e tutti uno dopo l’altro vengono fuori. Quei sogni che oramai ci accompagnano nella vita quotidiana qui a Oppido e che ridanno il sorriso ai nostri volti, ripensando ai MITICI momenti trascorsi con voi, che in pochissimi giorni siete diventati una parte IMPORTANTE della NOSTRA VITA.

Sento davvero la necessità di dirvi GRAZIE, come mi sento in dovere di ringraziare TEODORO per la magnifica occasione dataci, e i miei AMICI per avermi coinvolto. SPERO nella maniera più assoluta di potervi riabbracciare lì in Norvegia e di passare ancora del MERAVIGLIOSO tempo TUTTI INSIEME. “You will live forever in my heart brothers of Asker.. I love you”


emozioni e sentimenti di Massimo (dalla Germania)

"Carissimi amici di Oppido e di Asker,

sono Massimo. Come tutti voi, durante lo scambio, io ho passato i giorni più belli della mia vita. Anche se non ho avuto la possibilità di godermi tutti i momenti con voi, posso solo dire che sono felicissimo di aver fatto questa esperienza. Ringrazio ognuno di voi e sopratutto TEODORO, che mi ha sempre integrato in questo gruppo e che mi ha sempre permesso di partecipare in questo scambio. Sono felicissimo di aver conosciuto tutti voi. Mi avete dimostrato che persone come voi, con un cuore grandissimo e una calorosità enorme, esistono ancora. Dopo l’esperienza di scambio giovanile, la mia concezione della vita è cambiata tantissimo. Adesso che sto scrivendo questa mia lettera, intrisa di tutti i sentimenti, mi vengono su lacrime di gioia. Mi ricordo i giorni che ho passato con voi, ancora come se fosse oggi. Il primo giorno a Napoli, quando ho visto per la prima volta i nostri amici norvegesi. Poi nel pulman, quando abbiamo scambiato le prime parole con loro. Ogni minuto che passava sentivo crescere l’interesse. E poi la domenica, quando abbiamo fatto una bella passeggiata per Oppido. Abbiamo fatto tante fotografie per immortalare ogni singolo momento.. ed è molto bello adesso avere questi ricordi a casa. La sera alla Fiera è stata una cosa indescrivibile e splendida. Prima nessuno aveva il coraggio di ballare, poi ci siamo messi in fila e finalmente tutti erano in pista. Che emozione!!! tutti a ballare come se ci conoscessimo da sempre. È stato bellissimo. Non mi dimenticherò mai i sorrisi di tutti voi. Se mi chiamano “York” =) o quando uno mi dice che gli do sicurezza, mi commuove tanto. È difficile da spiegare con le parole tutte queste emozioni. Mi fa bene all’anima e al cuore quando sento parole come queste. Ognuno di voi ha un posto speciale nel mio cuore !!! Fare conoscenza con voi ha dato un senso alla mia vita. Per questo ringrazio Dio e miei genitori. Adesso è troppo difficile per me restare un anno da solo qui in Germania senza i miei amici oppidesi e norvegesi. Mi ricordo sempre le parole di Teodoro … l’ultima sera quando ho pianto tanto… è venuto vicino a me e mi ha abbracciato come se fossi stato sempre uno di voi. È stato emozionante!!!!

Vi voglio bene !!!! Siete tutti nel mio cuore !!!!

Siete come fratelli e sorelle per me

Grazie per tutto !!!! I LOVE YOU ALL !!!

GRAZIE TEODORO "




emozioni e sentimenti di Caterina Traficante
"Mi ha detto, una volta, una persona che mi è stata molto cara:"...si vivono momenti magici, se accanto si hanno persone magiche...." A conclusione di un'esperienza forte e indimenticabile voglio solo dire: grazie ragazzi. Grazie per esservi distinti per sincerità, spontaneità, lealtà, semplicità e amore e....continuate ad essere magici! Custodirò con gelosia l'abbraccio che ogni singolo ragazzo norvegese mi ha donato salutandomi e quello speciale di Zidane. Un abbraccio a tutti voi ed uno particolare a Teodoro, Valeria, Caterina e Giovanni."



emozioni e sentimenti di Vito D'Aponte

"Tutto è iniziato grazie a Teodoro, Agnese, Valeria e tutto il gruppo del CENTRO. DIURNO. Chi l’avrebbe mai detto!!! sembrava un estate come un’altra… Nessuno di noi si aspettava che l’esperienza che avremmo vissuto da lì a poco, avrebbe lasciato un segno dentro il nostro cuore. Abbiamo conosciuto ragazzi provenienti da ogni parte del mondo, ognuno di loro con esperienze di vita cosi diverse da noi ragazzi di Oppido Lucano, abituati a vivere nel nostro mondo ovattato, circondati dall’affetto dei nostri cari. Ad un tratto i nostri grandi problemi quotidiani sono diventati cosi piccoli e insignificanti… In quella settimana ci siamo divertiti un mondo, ci siamo subito legati e tra di noi è nato subito un feeling pazzesco,sembrava ci conoscessimo tutti da una vita…

Portiamo dentro di noi tutti quei momenti fantastici: a Matera , al mare, sul Monte e anche a piazza Iquique. Ricordo con molta allegria quando abbiamo cercato di insegnare loro la canzone volare, ma!! va bè!! non mi dilungo sui molteplici e fantastici ricordi di quella settimana volata via troppo in fretta… un ultima cosa voglio dirla però, GRAZIE GRAZIE E ANCORA GRAZIE a tutti voi che ci avete permesso di conoscere e frequentare quelle persone davvero uniche..."