domenica, agosto 30, 2009

SAMUELE BERSANI

E' uscito il 24 luglio in tutte le radio e nei circuiti del download "Ferragosto" (scritto a quattro mani con Sergio Cammariere), il nuovo singolo di Samuele Bersani che anticipa l'uscita del nuovo album "Manifesto abusivo" che uscirà il 2 ottobre prossimo. Il nuovo brano arriva a distanza di oltre tre anni dal successo del singolo "Lo scrutatore non votante" e de "L'aldiquà", l'ultimo album di inediti con cui Samuele ha conquistato il disco d’oro.

sabato, agosto 29, 2009

KINGS OF CONVENIENCE....Finalmente!!!

I due norvegesei Erlend Øye e Eirik Glambek Bøe hanno annunciato per ottobre l'uscita del loro terzo album in studio, Declaration Of Dependence, che viene anticipato già in questi giorni dal primo singolo.
Si tratta di Mrs. Cold, brano naturalmente snello e costruito interamente su dolci arpeggi di chitarra e sulla voce carezzevole. Anche di fronte alle vicissitudini del corteggiamento, in specie di una donna glaciale e distante, le atmosfere non virano verso il graffiante o l'acido ma si mantengono serene, pulite.

mercoledì, agosto 26, 2009

EUROPA: DAL PROFONDO SUD AL PROFONDO NORD


Gioventù in Azione è il programma istituito dall’Unione Europea appositamente per i giovani: l’obiettivo è di infondere nei giovani europei un senso di cittadinanza attiva, di solidarietà e di tolleranza, coinvolgendoli nella costruzione del futuro dell’Unione. Il programma promuove la mobilità entro e oltre i confini dell’UE, l’apprendimento non formale e il dialogo interculturale, favorendo il coinvolgimento di tutti i giovani indipendentemente dal grado di istruzione, provenienza sociale e bagaglio culturale: Gioventù in Azione è un programma per tutti!

Il programma Gioventù in Azione mira a rispondere a livello europeo alle esigenze dei giovani, dall'adolescenza all'età adulta. Contribuendo in modo significativo all'acquisizione di competenze, esso rappresenta uno strumento chiave per offrire ai giovani opportunità di apprendimento non formale e informale in una dimensione europea. Esso contribuisce inoltre al raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla revisione della Strategia di Lisbona e dal Patto europeo per la gioventù. In quanto importante strumento di rafforzamento della cittadinanza attiva, il programma si inserisce anche nel Quadro di Cooperazione Europea in materia di gioventù e nel Piano D della Commissione per la democrazia, il dialogo e il dibattito.

Dal 04 al 12 Agosto 2009 la Cooperativa Sociale Promozione 80 di Oppido Lucano, grazie al suddetto programma Gioventù in Azione, Azione 1.1, e al progetto dal titolo “L’IDENTITÀ E L’INTEGRAZIONE SOCIALE: IL FUTURO DELLA CRESCITA DELL’EUROPA” (approvato dall’ Agenzia Nazionale per i Giovani) ha inviato un gruppo di ragazzi oppidesi nel Comune di Asker, in Norvegia.

Il tutto è stato preceduto da una visita preliminare in Norvegia, condotta nel mese di Luglio, dal responsabile del progetto Teodoro Avigliano accompagnato da un ragazzo partecipante all’attività di scambio, Giuseppe Calabrese, che per alcuni giorni hanno lavorato con i responsabili norvegesi, affinché la settimana di scambio si svolgesse nel migliore dei modi.

Il progetto di scambio giovani è un’esperienza unica ed indimenticabile, che ha visto come principali protagonisti i ragazzi oppidesi e i ragazzi “norvegesi”, provenienti da svariati paesi del mondo. Attraverso il progetto di scambio si è data continuità al rapporto e al confronto iniziato con il progetto di scambio precedente, che aveva visto i ragazzi oppidesi impegnati nell’ospitare gli “amici” norvegesi nel mese di Agosto 2008. I ragazzi hanno finalmente ri-incontrato i ragazzi norvegesi e grazie al progetto si sono sentiti partecipi di una realtà europea, dalla quale spesso si sentono esclusi, riuscendo ad allargare in questo modo le loro vedute, attraverso la conoscenza di altre realtà con cui confrontarsi su problematiche comuni, come quelle inerenti la propria identità e quella comune europea, l’integrazione sociale in un’Europa multiculturale, il razzismo e la tolleranza.

Durante la settimana di permanenza il gruppo ha svolto molte attività, dai dibattiti allo sport, dalla conoscenza del territorio norvegese al continuo confronto con il “diverso”. Grazie anche all'apporto delle proprie competenze e al proprio cuore Vincenzo, Agnese, Valeria, Maria e Vittoria, insieme ai tutor norvegesi, sono riusciti a condurre lo scambio verso la giusta direzione.

NRK

Ecco il servizio televisivo mandato in onda il 5 Agosto 2009 da un'emittente televisiva nazionale norvegese.

Il servizio televisivo giustamente è in lingua norvegese!!! Sperando in una traduzione imminente, vi esorto alla visione

DI SEGUITO PUBBLICO ALCUNE SENSAZIONI ED EMOZIONI VISSUTE DAI RAGAZZI E DAI TUTOR

emozioni e sentimenti di GIOVANNI LORENZI (tutor del gruppo norvegese)

Carissimo Teodoro e carissimi ragazzi di Oppido,

ancora una volta ho evitato di farvi il mio discorso, la sera che ci siamo salutati, per paura di commuovermi. Tu, Teodoro, invece ti sei lanciato, come molti dei ragazzi. Meritate un applauso!

A me non piace molto essere al centro dell’attenzione. Ve ne sarete accorti. A volte può essere un pregio, in questo caso è una debolezza.

Mi viene in mente, per giustificarmi, una bellissima strofa di Mogol, nella canzone “L’arcobaleno”, dedicata a Lucio Battisti. Dice così: “Il mio discorso più bello e più denso esprime con il silenzio il suo senso”. Sicché vi scrivo. Perché la parola detta a volte è rumore, mentre la scrittura è silenzio.

Siamo stati insieme in due memorabili occasioni, la prima nel profondo Sud e la seconda nel profondo Nord della nostra Europa. Sto cercando di comparare le due esperienze, e più ci provo e più intuisco che è impossibile. Non so se è così anche per voi. Non so se tra di voi ragazzi si sia compiuta a Asker la stessa magia dell’anno scorso a Oppido. Ognuno troverà la risposta dentro di sé, misurando le proprie emozioni.Nei giorni in cui siamo stati insieme mi sono dedicato più a stare con voi che a pensare ai problemi logistici dell’organizzazione. Molto più bello e interessante vedervi ridere, scherzare, discutere, interagire, che pensare al “programma” e agli orari.

Avevo già previsto la crisi di astinenza da pastasciutta e da “panella” che vi ha colto già il secondo giorno. Ancora rido di gioia quando ricordo il moto di entusiasmo di Vincenzo, al supermercato di Trekanten, di fronte a un pacco blu della Barilla! Ho ripensato a me 15 anni fa, appena arrivato, quando la Barilla ancora in Norvegia non si trovava. La pasta, per noi, non è solo buona, è anche un forte simbolo di appartenenza e non è uno scherzo rinunciarvi. Però voglio ricordarvi alcune parole di Ingunn, la sera dei saluti, che ho trovato vere. Ha detto che i nostri ragazzi la “loro pasta” sono stati costretti ad abbandonarla e chissà se e quando la rivedranno.

Chi di voi un giorno se ne andrà da Oppido e dall’Italia, non più con una valigia legata con lo spago, come i nostri bisnonni, ma con un diploma di maturità o una laurea in tasca, a cercare non qualcosa di meglio ma qualcosa di più di quello che ha, nei momenti più duri si ricorderà di Moha, Gifty, Sara, Shemis… e si sentirà cittadino del mondo.

Questo in fondo è il nostro messaggio, l’esperienza che abbiamo messo a disposizione in questo scambio. Noi, nelle settimane che con i ragazzi lavoravamo per preparare la vostra visita, speravamo tutti intensamente che ci avreste portato qui un pezzo di Oppido, e il ricordo di quella magia che ci ha uniti l’anno scorso.

Così è stato. Il centro di Asker, che i nostri ragazzi non frequentano molto, si è trasformato per loro, in quella settimana, in una Oppido “ricostruita” a 60 gradi di latitudine Nord! Cherko ha detto che la cosa più bella che ha notato in voi è che siete una grande famiglia. È vero. Eravate in trasferta. Siete stati un esempio di solidarietà e avete dimostrato cosa significa avere un profondo senso di appartenenza. È stato un bellissimo esempio per i ragazzi di qua, il cui unico problema è lo sradicamento. Perché è proprio il forte senso di appartenenza e la coscienza profonda della propria identità che ci rendono capaci di aprirci agli altri, alle altre culture, come sapete fare voi. Questo alla fine è stato il vostro messaggio, questo è ciò che è rimasto nei nostri cuori. Lì ho ritrovato la “mia” Oppido a Asker.

Abbracciatemi Vincenzo, Agnese,Valeria, Vittoria, Maria e poi Nico, Michele, Caterina e Paolo e tutti quelli che questa volta non erano con noi.

vi voglio bene

Giovanni


Questa è la traduzione in norvegese (grazie a Nina Lorenzi)

Kjære Teodoro og kjære Oppido- ungdom,

Nok en gang har jeg unngått å fremføre min tale, på avskjedskvelden, i frykt for å bli for emosjonell.

Du, teodoro hoppet i det, og det samme gjorde mange av ungdommene. Dere fortjener en applaus!

Jeg er ikke så glad i å være i fokus, og det har dere sikkert merket. Noen ganger kan det være en gode, men i dette tilfelle er det en svakhet. For å unnskylde meg vil jeg bemerke et dikt av Mogol, i sangen “L´Arcobaleno”- Regnbuen, dedikert til Lucio Battisti, som sier så: “my speech, the most beautiful and dense, expresses with the silence its sense” (“Il mio discorso più bello e più denso esprime con il silenzio il suo senso” ).

Av og til er snakk bare bråk, mens skrift er stillhet. Derfor velger jeg å skrive.

Vi har vært samlet i to uforglemmelige anledninger, første gangen i det syrligste sør og andre gang i det nordligste nord av vårt Europa. Jeg prøver å sammenligne disse to erfaringene, men jo mer jeg prøver jo mer forstår jeg at det er umulig. Jeg vet ikke om det også er slik for dere. Jeg vet ikke om dere ungdommen klarte å gjenskape den samme magien i Asker som vi opplevde i Oppido ifjord. Hver enkelt vet vel selv svaret og kan selv bedømme det. De dagene vi har vært samlet har jeg brukt mer tid på å være med dere enn å tenke på de logistiske problemene i forbindelse med planlegging. Det er mye koseligere, og mer interressant å se på dere le, tulle og tøyse, diskutere og interagere, enn å tenke på programmet og timeplanen. Jeg hadde på forhånd tenkt på abstinens krisen for pasta, og deres brød ”panella”, som dere faktisk opplevde allerede den andre dagen. Og jeg ler fortsatt når jeg tenker på Vincenzos entusiastiske gledeshyl på Meny Trekanten da han så den blå- Barilla pakken (med ekte italiensk pasta). Det fikk meg til å tenke på meg selv for 15 år siden, da jeg akkurat hadde flyttet til Norge og Barilla enda ikke fantes i butikkehyllene.

Pasta for oss er ikke bare godt, det er også et symbol på sterk tilhørighetssans, og det er ingen spøk å gi avkall på. Med dette vil jeg minne dere på noe Ingunn sa på avskjedskvelden, noe som jeg syntes var mer enn bare sant. Hun nevnte at vi måtte tenke på at våre ungdom (i bofelleskapet) har vært nødt til å forlate “sitt pasta” for lengst og hvem vet når og om de noen gang får det tilbake. Dette er på en måte vårt budskap til dere.

De av dere som en dag bestemmer seg for å flytte fra Oppido og dra fra Italia, ikke lenger med en koffert som er bundet sammen med hyssing, som våre oldeforeldre, men med et diplom fra videregående eller fra universitetet, for å finne, ikke noe bedre, men kanskje noe mer enn det man allerede har, kan i vanskelige tider huske tilbake på Moha, Gifty, Sara, Shemis… og føle seg som verdensborger.

Dette er vårt budskap til dere. Dette er erfaringen som vi har gitt dere i denne utvekslingen.

I de ukene der vi planla sammen med ungdommen deres besøk, håpet vi at dere ville ta med dere et lite stykke Oppido for oss, og det magiske minne som bandt oss sammen i fjord. Sånn har det vært. Asker- sentrum, som for ungdommen vår aldri har vært noe særlig interessant, ble for dem den uken som ett igjennoppbygd Oppido, 60 grader nord! Cherko har sagt at det fineste han la merke til med dere var at dere ser ut som en stor familie. Og det er sant. Dere var på bortebane. Dere har vært et eksempel på solidaritet, og dere har bevist hva det betyr å ha en sterk følelse av tilhørighet. Det har vært et fint eksempel for vår ungdom, som har som vanskelighet nettopp denne følelsen av å ikke høre til, og å ha blitt flyttet fra ett sted til annet. Fordi det er nettop denne sterke følelsen av tilhørighet og den dype bevisstheten på egen identitet som gjør det mulig å åpne seg for andre mennesker og kulturer, som dere har vist oss at dere kan. Dette tror jeg til slutt har vært deres budskap, det er det som sitter igjen i våre hjerter. Der fant jeg igjen “mitt” Oppido i Asker. Gi en klem fra meg til Vincenzo, Agnese, Valeria, Vittoria, Maria og Nico, Michele, Caterina, Paolo og til alle de som denne gangen ikke var med oss

jeg er glad i dere,

Giovanni


emozioni e sentimenti di TEODORO AVIGLIANO (responsabile del progetto e tutor del gruppo oppidese)

Carissimo Giovanni e carissimi ragazzi,
vi scrivo a circa 12 giorni di distanza dall’ultima volta che i nostri sguardi hanno incrociato i vostri. Purtroppo erano talmente tante le emozioni e i pensieri, che ho dovuto aspettare un bel po’ di tempo prima di ordinarli nei vari “cassetti” e riuscire a scrivere alcune frasi; spero tanto che queste poche parole che mi accingo a scrivere possano arrivare fin la su, permeate di tutto il loro significato.

Nella tua lettera mi hai dedicato un applauso perché, insieme ai ragazzi, ho trovato il coraggio di dire poche parole in pubblico. Io invece restituisco l’applauso a te per le bellissime parole che hai scritto e come al solito, riescono a commuovermi e a suscitarmi l’abbandono alla riflessione. È bello pensare che, venerdì sera, mentre tu scrivevi, noi tutti eravamo al Centro diurno a guardare le foto dello scambio accompagnati da un bel piatto di pasta tonno e olive, preparato dai ragazzi.
Si, è vero!!! Ci siamo incontrati in due realtà totalmente diverse, ma allo stesso tempo belle e magiche. Se voi a Oppido avete incontrato una grande famiglia, ad Asker noi abbiamo incontrato “UN MONDO” fatto di tanti “colori”, che i nostri ragazzi non conoscono e che, grazie a voi, hanno avuto la possibilità di comprendere cosa significa sentirsi “Cittadini del Mondo”.
Io penso che l’anno scorso noi abbiamo dato con il cuore e che quest’anno abbiamo ricevuto con tanto cuore, anche perché ricreare “quel calore”, in un paese “freddo” come il vostro, significa metterci tantissimo cuore e per questo vi ringraziamo dal profondo dell’anima.
È inutile tracciare le differenze fra le nostre realtà, anche perché secondo me è molto più utile pensarle come due realtà singolarmente diverse, ma che insieme “si completano”. È questo il significato più bello e profondo che è venuto fuori dall’esperienza di scambio. Se da un lato noi abbiamo imparato a rispettare maggiormente le regole, dall’altro voi avete imparato ad essere maggiormente “flessibili”.:-) Se da un lato noi siamo una grande famiglia con un forte senso di appartenenza, dall’altro, grazie a voi, siamo riusciti a comprenderne pienamente il significato e ad accrescere la consapevolezza di avere un enorme dono che purtroppo i tanti Moha, Gifty, Sara, Shemis, Waqas, Nemet, sparsi per il mondo, non hanno: “La coscienza profonda della propria identità”.

Porto sempre con me una frase di una bellissima canzone di Fabrizio De Andrè: “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior…”. Dal nostro scambio, e soprattutto dall’ umiltà con la quale è stato vissuto, sono nati tantissimi fiori, ognuno con il proprio colore ed il proprio profumo, ma allo stesso tempo figli di uno stesso campo….

Mando un forte abbraccio a INGUNN, ARNE, MARYAN, CHERKO, PIERPARIM, ELISABETH, PATRICIA, TOMMASO, NINA…….insomma tutti quelli che ci hanno voluto e ci vogliono bene….


Ma soprattutto mando un abbraccio ai nostri e ai vostri ragazzi e a te Giovanni….AMICO DI SEMPRE.

Vi voglio "un mondo" di BENE

TEODORO


Questa è la traduzione in norvegese (grazie a Nina Lorenzi)

Kjære Giovanni og kjære ungdom,

Jeg skriver til dere 12 dager etter siste gang våre blikk krysset deres. Dessverre så var det så mange tanker og følelser innblandet at jeg måtte vente en stund før jeg kunne plassere de i hver sin skuff og skrive noen setninger. Jeg håper virkelig at disse få ordene som jeg er i ferd med å skrive kommer frem til dere helt der oppe med all sin mening og budskap.

I brevet ditt har du dedikert oss en applaus, fordi jeg sammen med ungdommen fant motet til å si noen få setninger i offentlighet. Jeg vil gjerne gjengi en applaus for de vakre ord som du har skrevet og som alltid klarer å treffe meg og inspirere meg til å vandre ned i tenkeboksen.

Så fint å tenke på at fredag kveld, mens du satt og skrev var vi alle samlet i Centro diurno (dagssenteret) for å se på bildene fra utvekslingen og spise pasta med tunfisk saus og oliven, lagd av ungdommene. Ja, det er sant, vi fant hverandre i to forskjellige virkeligheter, som til tross for ulikhetene har vært vakre og magiske. Hvis dere i Oppido fant en stor familie, så fant vi i Asker en verden laget av farger som våre ungdom ikke hadde kjennskap til, og takket være dere har de fått muligheten til å skjønne hva det betyr å være en verdensborger.

Jeg tenker at vi, i fjord ga med våre hjerter, og at vi, i år, har blitt tatt i mot med samme hjertevarme. Å gjenskape den spontane varmen som er vanlig hos oss er ikke så lett i et kald land som deres, og det betyr at dere har lagt ekstra mye hjerte i det, for dette vil jeg takke dere på det dypeste av min sjel.

Det er ingen vits å prøve å finne ulikhetene på våre realiteter. Jeg tror at det er bedre å tenke på de som to enkeltvis forskjellige realiteter, som sammen blir ett. Dette er det fineste budskapet som har kommet fra denne erfaringen. Hvis vi på en side har lært å respektere regler så har dere på den andre siden lært å være mer fleksible. Hvis vi på en side blir sett på som en stor familie med en sterk følelse av tilhørighet, så har vi, takket være dere, lært å skjønne betydningen av det å være det. På en annen side har dere økt vår bevissthet om at vi har en gave som de Moha, Gifty, Sara, Shemis, Waqas og Nemet, spredt rundt omkring i verden kanskje ikke lenger har. Den dype kjennskapen til egen identitet.

Jeg har alltid en setning fra sangene til Fabrizio De Andre på lur: Opp fra diamanter vokser det ingenting, men opp fra møkka vokser det blomster…

Fra vår utveksling, og fra den ydmykheten den ble opplevd med, ha det vokst massevis av blomster, hver enkelt med sin farge og sin duft, og alle som sønner av samme hage.

Jeg sender en stor klem til INGUNN, ARNE, MARYAN, CHERKO, PERPARIM, ELISABETH, PATRICIA…

ja, til alle de som har villet ha oss der og som er glad i oss. En spesiell klem til deg Giovanni, en venn fra all tid.

Teodoro