sabato, novembre 29, 2008

IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO

Oggi voglio segnalarvi un romanzo bellissimo di Dino Buzzati. Io ho avuto la fortuna di scoprire questo romanzo circa un mese fa, quando il mio caro amico GIovanni Lorenzi mi ha spedito una copia del libro dalla Norvegia. Consiglio la lettura di questo romanzo a tutti coloro che vivono la realtà con un pizzico di fantasia. 
Il romanzo, piuttosto breve al limite con il racconto è scritto nel tipico stile lineare e diretto di Buzzati. I fatti, tanto realistici quanto fantastici, vengono raccontati in maniera giornalistica e senza le sbavature retoriche che ci si potrebbe aspettare da un'opera che si rifà alla tradizione delle fiabe. Non credo sia un caso che il Bosco Vecchio, di cui parla questo bel libro di Buzzati, abbia nome e cognome con tanto di lettere maiuscole.
Stiamo infatti parlando di un bosco così vivo, che vive di emozioni, rabbie, pause, come un qualsiasi essere umano.... a parte il protagonista, ferreo ex-colonnello in pensione, che deve per forza nascondere le sue debolezze, anche nei momenti più importanti.

TRAMA
Sebastiano Procolo ha intenzione di abbattere il bosco per fini speculativi e cerca di ottenere la parte di proprietà di Benvenuto; la sua smania arriva fino al tentare l'omicidio con la complicità del vento Matteo, ma contro la volontà degli animali del bosco che aiutano a più riprese il bambino. Nel finale Sebastiano riacquista l'affetto del nipote e salva la situazione ormai precipitata nei confronti dei geni del bosco sacrificando se stesso. Benvenuto, che sta crescendo, accompagna il suo amico, il vento Matteo, alla cima del monte dove anche lui, come Procolo, morirà svanendo nell'aria.

lunedì, novembre 24, 2008

PAT METHENY

Sognate...sognate...


venerdì, novembre 21, 2008

AFFARI LORO...

Oggi il giornale "L'UNITA'" ha riservato la prima pagina all'argomento "aiuti umanitari", con al centro una bellissima foto che ritrae due bambini di spalle che, tenendosi per mano, camminano verso il loro "non futuro".
Mi limito qui a riportare l'articolo integrale pubblicato sul "L'UNITA'" di oggi 21 Novembre 2008.
"Nella Giornata mondiale per l’infanzia, il governo italiano collezione l’ennesima brutta figura. Il Presidente dell’Unicef Italia, Vincenzo Spadafora, denuncia tagli pesanti nei fondi della Cooperazione destinati all’Unicef e alle altre Organizzazioni
delle Nazioni Unite da parte del governo italiano. «Gli 89 milioni di euro previsti per l’aiuto multilaterale nel 2009, un terzo di quanto erogato nel 2008, comporterebbero - afferma Spadafora - un taglio senza precedenti ai fondi Unicef per l’infanzia, ponendo l’Italia al penultimo posto, nell’ambito del G8, nella graduatoria dei governi donatori Unicef, con conseguenze enormi sulle attività
che l’Unicef realizza a favore dei bambini di tutto il mondo. L’Italia - prosegue Spadafora - hasempre svolto un ruolo importante negli aiuti umanitari: non a caso le donazioni dei cittadini italiani all’Unicef, nonostante la crisi che il nostro Paese sta attraversando, sono costanti, segno di un’attenzione forte dell’opinione pubblica italiana sui temi dell’infanzia e del futuro delle nuove generazioni.
È paradossale che invece sia proprio il governo a fare un passo indietro, perdendo credibilità, anche a livello internazionale, proprio alla vigilia di una celebrazione dedicata ai bambini», rimarca ancora il presidente dell’Unicef Italia, in una lettera inviata l’altro ieri al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al Ministro
degli Affari esteri Franco Frattini.
Spadafora chiede urgentemente «il ripristino dei fondi» a favore dei progetti dell’Unicef per i bambini di tutto il mondo. La risposta ricevuta dal premier nel suo intervento nella Giornata dell’infanzia non ha minimamente soddisfatto il presidente di Unicef Italia. Spadafora, parlando a Montecitorio per la Giornata nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza ha ribadito la propria preoccupazione per «i tagli alla cooperazione internazionale; significa mettere a rischio i nostri progetti, e che la crisi sia pagata dai bambini. «Tagliare i fondi per la cooperazione - ribadisce Spadafora - non è coerente con le parole ascoltate questa mattina (ieri, ndr).
Non è solo l’Unicef a protestare. E non sono solo le lettere di Spadafora a restare senza risposta. I tagli ai fondi per la cooperazione allo sviluppo decisi nella Finanziaria 2009 «causerebbero una riduzione complessiva delle risorse di circa 400 milioni di euro; numeri che porterebbero l’Italia all’ultimo posto in Europa per l’Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) dei Paesi più poveri del mondo». A scriverlo in una lettera aperta inviata alcune settimane fa al presidente del Consiglio, sono le Ong della «Coalizione italiana contro la povertà» (Gcap) e personaggi dello spettacolo - da Bono a Jovanotti. La richiesta è la stessa di Unicef Italia: "Mantenere gli impegni presi in ambito internazionale". A partire da questa estate, ricordano nella lettera a Berlusconi, «abbiamo assistito all’approvazione di drastici tagli alle iniziative del Ministero degli Affari esteri per la cooperazione italiana allo sviluppo, per un ammontare di 170 milioni di euro all’anno a partire dal 2009». «La Finanziaria presentata in Parlamento - aggiungono - prevede, per il solo 2009, ulteriori tagli ai fondi per la cooperazione, che causerebbero una riduzione complessiva delle risorse di circa 400 milioni di euro». Un intervento devastante. Dall’annuncio della Finanziaria triennale, le associazionihanno ripetutamente posto l’attenzione sui tagli ai fondi pubblici alla cooperazione.
A protestare è anche la coordinatrice internazionale della Campagna del Millennio, Eveline Herfkens, che ha richiamato il governo italiano agli impegni presi in sede internazionale.
«L’Italia - denuncia Herfkens - è il fanalino di coda per i fondi stanziati a favore della campagna delle Nazioni Unite per gli obiettivi del Millennio. Una posizione che potrebbe avere serie conseguenze sulla credibilità della sua presidenza del G8 del prossimo anno». «Siamo molto preoccupati - aggiunge - per l’attuale tendenza degli aiuti allo sviluppo in Italia». Non solo. Non si può ignorare, denuncia il ministro degli Esteri del governo ombra del Pd, Piero Fassino, che «nel 2010, il nostro Paese dovrà impegnare lo 0,51% del Pil in aiuti, per essere in linea con quanto concordato a livello europeo e che, sempre per il 2010, dovrebbe essere raggiunto l’obiettivo universale per la cura e la prevenzione dell’Hiv/Aids». 
Le scelte compiute nella Finanziaria smentiscono clamorosamente questi impegni. E contraddicono quanto annunciato dallo stesso Berlusconi all’ultimo summit G8 a Hokkaido.

Articolo pubblicato da "L'UNITA'" 21 Novembre 2008, pp. 12-13

...e intanto il PAM (Programma Alimentare Mondiale) ha prodotto un video spot sulla fame nel mondo. 
Un asino compare all’orizzonte nell’aride terra del Darfur. Non ci sono uomini, capanne, rumori della guerra a ostacolare il suo cammino. La telecamera del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite riprende la sua andatura lenta. Impiegherà 12 secondi per scomparire dall’inquadratura. Esattamente in quei 12 secondi, due bambini sono nel frattempo morti di fame in qualche angolo del nostro pianeta malato di troppa abbondanza o di assoluta mancanza di cibo. 
Ciò che l’obiettivo non inquadra è il mondo appena poco distante dei profughi e degli sfollati del Darfur, quello del campo degli sfollati di Aboushouk, da dove l’asino ha iniziato la sua lenta traversata, e delle decine di altri campi dove le persone, da anni, sopravvivono in condizioni terribili. Il conflitto, scoppiato nel 2003, ha trasformato un terzo della popolazione del Darfur, circa 2 milioni di persone, in sfollati a cui il PAM fornisce assistenza alimentare. 


Per riflettere, guardate questo video spot. Forse se ne parla ormai talmente così spesso in TV, che il problema della fame nel mondo per molti è diventato "uno spettacolo noioso per i propri occhi". Io invece inviterei tutti a spalancare i propri occhi e a guardare al di là delle proprie scarpe.




giovedì, novembre 20, 2008

TRACY CHAPMAN Our Bright Future

A 20 anni dallo straordinario debutto da 18 milioni di copie che la impose come la nuova cantautrice politica d'America, torna Tracy Chapman con Our bright future (USCITO IL 7 NOVEMBRE SCORSO IN EUROPA, l'album che segna il suo deciso ritorno ai temi sociali.
Non che nel nuovo disco manchino, com'è nel suo stile, ballate d'amore acustiche e dolenti, ma stavolta con più decisione che in passato la musicista di Cleveland mette a fuoco i temi dell'agenda americana tra lampi di guerra, disastri naturali, economia in crisi, estremismo religioso e forti speranze verso un futuro luminoso che nell'album ha gli occhi di un bambino appena nato, ma che nella realtà per la Chapman ha il volto di Barack Obama: «È lui la prova vivente che le cose possono cambiare e io sono convinta che sarà il prossimo presidente» dice la cantautrice. «Certo, la componente etnica è cruciale nel confronto con McCain ma non c'è dubbio che il candidato repubblicano è troppo vecchio e malato per convincere gli elettori, soprattutto con un'eventuale sostituta così debole come la vicepresidente Pallin».
Ed ecco l'intervista tratta da "Repubblica — 18 settembre 2008 pagina 52 sezione: SPETTACOLI"
Il titolo dell'album si offre a una doppia lettura, c'è anche del sarcasmo?
«Sarebbe stato meglio con un punto interrogativo, perché è proprio la domanda che io vorrei porre ai nostri governanti: è questo il futuro che regalate alle generazioni future? Non è già troppo tempo che i giovani americani vengono sacrificati in Iraq e in Afghanistan? Le canzoni erano già tutte pronte prima di registrare: quanto è avvenuto nei tre anni scorsi mi ha travolto e ispirato, come nel caso dell'uragano Katrina che mi ha spinto a scrivere il brano The first person on earth».
Perché tanta attenzione alla religione se dice di non avere fede?
«Sono stata educata nella religione Battista, poi l'ho abbandonata. Il fatto è che, anche se i nostri padri fondatori volevano tenere distinti Stato e religione, essa gioca un grande ruolo nella politica attuale, troppo influente sul gruppo di potere di Bush grazie al peso della chiesa cristiano evangelica sul partito conservatore. Non c'è solo l'estremismo islamico, ma anche quello di chi è convinto di essere nel giusto e guarda gli altri come persone da convertire (ne parla in Save us all, ndr)».
C'è poi un curioso brano, I did it all, che potrebbe anche essere riferito a una delle nuove popstar, autodistruttive e vanesie.
«La definirei il mio modo per affrontare il tema di My way di Frank Sinatra. E' la storia di un personaggio che non esiste anche se mi è stata ispirata da alcuni miei conoscenti che credono di essere sofisticati solo perché bevono potenti cocktail dai nomi di luoghi esotici. Poi certo fa pensare anche a una popstar in cerca di visibilità, e sì, sarebbe perfetta se riferita a un personaggio come Britney Spears»
Verrà in concerto in Europa?
«Sì, a novembre. Sarò in tour da sola, chitarra e voce. Mi piace di poter avere la possibilità di pescare nel mio repertorio liberamente». In Italia sarà il 28 novembre a Milano, il 29 a Roma e il primo dicembre a Firenze.


"Sing For You" from Aurelie M. on Vimeo.



domenica, novembre 16, 2008

RED FIRE

Oggi voglio parlarvi di una band di Oppido Lucano....
Voglia di imparare, di mettersi in gioco e di trasmettere le proprie emozioni attraverso la musica, è questa la frase che descrive i Red Fire, una band nata ad Oppido Lucano nel febraio 2006. Allora quattordicenni un gruppo di amici, inseguendo i propri sogni e cercando di emulare i proprio idoli, decidono di dare il via ad un progetto. Dopo un anno di prove la band inizia ad avere le prime esperienze live, così viene presentata al pubblico la formazione ufficiale dei red fire: Gerardo Leone alla batteria; Gianni Basilio alla chitarra; Antonio Lancellotti al basso; Nicola Manniello alle tastiere; e Teodoro Langellotti alla voce. Inizialmente i red fire nascono come cover band dei gruppi che hanno fatto, chi più e chi meno, la storia della musica, come Pink Floyd, P.F.M., Guns'n Roses...ecc, ma subito si avverte la voglia di creare qualcosa di proprio, di dare libero sfogo alla creatività e all'anima rock della band, e così nascono dei brani. 

[APRILE '08] I Red Fire fanno un provino con l'associazione "Stelle del mediterraneo" svolto ad Altamura a cui si aggiudicano la finale per la data del 4 settembre 2008 a Triggiano(BA). 

[GIUGNO-LUGLIO '08] Nasce la prima DEMO ufficiale della band, contenente 3 brani registrati, missati e masterizzati al "METASOUNDS studio" dal mitico Christian Lapolla. 

[LUGLIO '08]I Red Fire partecipano alla selezione della IV edizione del TolveLIVE e passano tra i primi 4 gruppi su 8 iscritti in finale il 10 agosto 2008 a Tolve(PZ). "Vengono al TolveLIVE in punta di piedi, ma dopo le brillanti preselezioni il totoTOLVElive li porta già tra i favoriti" da il Quotidiano della basilicata 7ago 08. 

[AGOSTO '08] I Red Fire vincono la 4° edizione del musicfestival TolveLIVE e non solo, si aggiudicano anche il premio come miglior testo..la finale è stata svolta a Tolve il 10-08-2008...

Ecco il video "FIORI DI PRIMVERA"


per chi ha voglia di approfondire, visitare:


mercoledì, novembre 05, 2008

BARACK OBAMA TRIONFA

Barack Obama trionfa, è il 44mo presidente degli Stati Uniti d'America!!!

Oggi 5 novembre 2008 è stato eletto l'uomo che cambierà il mondo!! l'uomo della speranza.
Barack Obama è il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America. Il primo candidato afro-americano conquista la Casa Bianca in modo trionfale, vincendo dall'Est all'Ovest, dalle Montagne Rocciose agli Appalachi, conquista gli Stati repubblicani decisivi con un'onda d'urto che ridisegna di blu, il colore dei Democratici, la mappa elettorale degli Usa.
"Caro Obama, con la tua vittoria si può sognare un mondo migliore". Nelson Mandela esprime le sue congratulazioni al nuovo presidente degli Stati Uniti con queste parole:
"Caro Senatore Obama, Ci uniamo al popolo del suo Paese e di tutto il mondo nel congratularci con lei per essere diventato il nuovo presidente eletto degli Stati Uniti. La sua vittoria ha dimostrato che nessuna persona, in nessun luogo al mondo dovrebbe astenersi dal sognare di volere cambiare il mondo affinché diventi un pianeta migliore. Prendiamo atto e plaudiamo al suo impegno di sostenere la causa della pace e della sicurezza in tutto il pianeta. Confidiamo inoltre che lei faccia rientrare nella sua missione di presidente anche la lotta alle piaghe della povertà e della malattia in tutto il pianeta. Le auguriamo forza e decisione nei giorni e negli anni difficili che le stanno davanti. Siamo sicuri che lei alla fine conseguirà il suo sogno, quello di rendere gli Stati Uniti d'America un partner a pieno titolo di una comunità di nazioni dedite ad assicurare pace e benessere a tutti. Con i miei più sinceri auguri

ed ecco il 1° discorso del presidente

domenica, novembre 02, 2008

pensieri.....sani



Nei conflitti contemporanei il 90% delle vittime sono civili.
Ogni anno la guerra distrugge la vita di milioni di persone nel mondo.

Emergency è un'associazione italiana indipendente e neutrale, nata per offrire assistenza medico-chirurgica gratuita e di elevata qualità alle vittime civili delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.

Emergency promuove una cultura di solidarietà, di pace e di rispetto dei diritti umani.

L'impegno umanitario di Emergency è possibile grazie al contribuito di migliaia di volontari e di sostenitori.